Il cinema e la televisione hanno spesso presentato la rianimazione cardiopolmonare o uno dei successivi anelli della catena del soccorso come qualcosa di miracoloso, magari in grado di rimettere in piedi un paziente colpito da infarto.
La realtà è molto diversa, sia per la persona colpita da malore, sia per il soccorritore. Lo scopo della manovra è quello di garantire un minimo di ossigenazione agli organi vitali, prevenendo i danni arrecati dalla mancanza di ossigeno per le cellule del cervello.
L'addestramento del soccorritore è molto importante, sia per prevenire sensi di colpa ingiustificati in caso di insuccesso della manovra, sia per non trovarsi impreparati alle diverse eventualità che possono verificarsi in tali circostanze.